ilCartastorie, Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli, nato per valorizzare l’enorme patrimonio di storie e di personaggi custodito nelle scritture degli antichi banchi pubblici napoletani, è un museo unico nel suo genere, diviso tra l’antichità dei testi e le installazioni multimediali che raccontano la Napoli che fu, tra fatti, misfatti, storie e persone.
La fruizione degli spazi dell’Archivio storico del Banco di Napoli voluto da Ferdinando I di Borbone nel 1819, raccoglie tutte le scritture dei banchi pubblici dei luoghi pii che tra il XVI e il XVII secolo con diversi scopi filantropici dettero vita al Monte di Pietà, al Monte dei Poveri, al Banco della SS.Annunziata, al Banco di S.Maria del Popolo, al Banco dello Spirito Santo, al Banco di S.Eligio, al Banco di San Giacomo e Vittoria.
All’interno di palazzo Ricca, nel cuore del centro storico, nel prolungamento di Via dei Tribunali verso Castel Capuano, la fondazione si pone come obiettivo principale quello di creare un hub turistico culturale che decongestioni il centro storico e doni ai turisti un nuovo punto di vista sulla città.
Tra gli scaffali, i circa 300.00 volumi che compongono l’insolita collezione, le migliaia fede di credito, raccontano le storie più o meno note della napoletanità di quel tempo.
Le sale del museo, interattive, sono divise per tematiche, si passa dai musicisti, agli episodi storici e cosi si può risalire alle donazioni del popolo a San Gennaro in occasione del Museo, agli “ordini” che ricevevano gli artisti, da Verdi a Doninzetti, passando per il principe di Sangro.
Circa ottanta chilometri di scaffalature contengono diciassette milioni di nomi, centinaia di migliaia di pagamenti e dettagliate causali che ricostruiscono la storia della città e di tutto il Mezzogiorno, dal 1573 sino ai giorni nostri.
Inoltre, la collaborazione con l’associazione culturale NarteA fa dell’archivio storico un luogo ancora più “vissuto” attraverso le storie raccontate dalle visite teatralizzate, gli incontri e gli appuntamenti dedicati ad un vero e proprio “svisceramento” di racconti, di persone.
Una vera e propria nuova vita da donare a questi documenti, che fanno parte di un patrimonio storico culturale che ingolosisce la mente ed il cuore di tutti gli amanti della napoletanità.